A quasi 700 metri sopra il livello del mare, a meno di 50 km dalla costa, si può fuggire dalla calura estiva raggiungendo il piccolo centro di Chiaramonte Gulfi, incastonato nella catena dei Monti Iblei. Per la sua invidiabile posizione panoramica, “Ciaramunti” – come lo chiamano da queste parti -, si è meritato l’epiteto di “Balcone di Sicilia”: dalla vasta terrazza del delizioso giardino pubblico, infatti, vi affaccerete su una vista mozzafiato che in un sol colpo vi mostrerà la cima dell’Etna, la valle dell’Ippari, che produce primizie per tutto il mondo, e il mare, che appare blu ed etereo da queste altezze.
L’antica Gulfi (in arabo gul vuol dire “fiorito di rose”) fu distrutta dagli Angioini nel 1299 e sui suoi resti il conte di ModicaManfredi Chiaramonte, costruì il nuovo centro che ha quindi origini medievali ancora apprezzabili, per esempio, presso l’Arco dell’Annunziata. Il terremoto che distrusse questo angolo della Sicilia nel 1693 fece sì che la ricostruzione avvenisse con grande e dignitosa voglia di grandezza: il barocco ibleo è uno stile molto peculiare che anche in un paesino come Chiaramonte è possibile ammirare.

n centro è possibile visitare piccoli ma ben curati musei che celebrano fra l’altro una delle maggiori vocazioni di Chiaramonte, la produzione dell’olio extravergine d’oliva, uno dei migliori d’Italia e quindi del mondo. Vi farà senz’altro piacere, dopo una passeggiata panoramica dal belvedere della villa comunale e l’ex convento dei Francescani, poi lungo il corso Umberto I, fino alla piazza principale con la Chiesa di Santa Maria La Nova, fermarvi per una sosta in uno dei ristoranti storici del paese (vi segnaliamo Majore, in attività dal 1896) che sapranno offrirvi a prezzi modici i migliori sapori di questo territorio.
Se voleste avventurarvi oltre, sopra Chiaramonte la pineta storica e la salita fino alla vetta del monte Arcibessi (906 m) offrono vista mozzafiato, escursioni per appassionati per luoghi non raggiungibili se non in mountain bike o moto da cross: potrete imbattervi nei resti di insediamenti preistorici, greci, romani, bizantini, medievali, nonché in una delle “neviere”, in cui si custodiva per tutto l’anno il ghiaccio dell’inverno per commerciarlo in estate. Chiaramonte divenne famosa per questa sua risorsa: quando ancora nelle case non esistevano i frigoriferi, i blocchi di ghiaccio si caricavano sul treno che arrivava fino a queste vette per essere poi venduti ai nobili. Un treno che, pur non esistendo più, rimase famoso, perché all’antica stazione di Chiaramonte volle venire anche il Re Vittorio Emanuele III nel 1933.

Denounce with righteous indignation and dislike men who are beguiled and demoralized by the charms pleasure moment so blinded desire that they cannot foresee the pain and trouble.
© 2024 Soluzionivacanze. All Rights Reserved.
× Chatta con Noi!